Il Tribunale del Lavoro di Civitavecchia ha sancito il pieno diritto di una docente – immessa in ruolo a seguito del piano straordinario decretato con la Legge 107/2015 – a ottenere l’assegnazione della sede di servizio definitiva il più possibile vicino al domicilio della propria figlia, da anni affetta da grave invalidità.
A cura dell’Avv. Salvatore Russo
Nel provvedimento – ottenuto dagli avvocati Anief Fabio Ganci, Walter Miceli e Salvatore Russo – viene espressa dichiarazione di illegittimità degli atti che negavano alla docente di essere trasferita nella medesima provincia dove risiede assieme alla figlia. Con preciso ordine, rivolto al Ministero dell’Istruzione, il Tribunale ha così disposto il trasferimento della docente “alla sede più vicina al domicilio della figlia minore da assistere tra quelle risultanti disponibili nella fase B della mobilità per l’anno scolastico 2016/2017”. Dal giudice è stata, infatti, rilevata l’assoluta gravità e urgenza della situazione, proprio considerando come “la permanenza della ricorrente presso una sede di lavoro molto distante dal domicilio della figlia (ubicato nella provincia di Omissis), dunque, pregiudicherebbe in modo irreparabile l’assistenza e la cura della bambina”.
Pubblicato da Orizzonte Scuola del 21 novembre 2016